Manovra, consulenti: novità per contratto di espansione e Pmi

PMI

(ANSA) Proroga fino al 2024 del contratto di espansione “con un ulteriore abbassamento a 50 unità lavorative del requisito dell’organico dei datori di lavoro ammessi al suo utilizzo” e, nel contempo, si pongono le basi per la costituzione di un fondo per il prepensionamento dei lavoratori nelle Pmi, piccole e medie imprese, ma in questo caso si dovrà attendere un ulteriore decreto attuativo: sono le vere novità del ‘capitolo pensioni’ contenute nella Legge di Bilancio per il 2022, messe in evidenza dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro, che ha appena emanato una circolare interpretativa delle norme, sostenendo che, però, “non sono destinate a lasciare un grande segno nel mondo del lavoro italiano”.

Per i professionisti, “la situazione contingente dell’economia, le incertezze scaturenti dalla pandemia e la variegata composizione delle posizioni sul tema presenti nella compagine governativa non lasciavano spazio a soluzioni diverse, Attendersi interventi strutturali nella situazione attualmente esistente era realmente difficile.

Ne consegue così – si legge – una riedizione delle misure denominate Quota 100, Opzione Donna e Ape Sociale”. Per ciò che concerne il primo intervento, “limitatamente al solo anno 2022, allo scopo di attenuare le conseguenze di un ritorno alle più gravose regole di accesso alla pensione previste dalla cosiddetta riforma pensionistica di Elsa Fornero”, la manovra “ha introdotto una differente forma di pensionamento anticipato denominato Quota 102, conseguibile con un’età anagrafica minima di 64 anni e 38 di contributi”.

A seguire, i requisiti per ottenere l’Ape Sociale, “non una vera pensione”, si specifica, bensì “un’indennità erogata dall’Inps con la funzione di sostenere il reddito del lavoratore dai 63 anni di età sino alla maturazione del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia ordinaria, attualmente ‒ e almeno fino al 31 dicembre 2024 ‒ pari a 67 anni”, potranno essere maturati fino al 31 dicembre 2022. La Legge di Bilancio ha pure ampliato i termini dell’accesso a Opzione Donna, consentendo di accedere all’anticipo alle lavoratrici che maturino i requisiti anagrafici e contributivi entro la fine del 2022, ricordano i consulenti del lavoro. (ANSA).

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